Page 251 - Vida y Obra de Vizcardo Guzman - Vol-1
P. 251

Nueva Colección Documental de la Independencia del Perú
             Vida y obra de Juan Pablo Viscardo y Guzmán
            che i creoli, non essendo più quei arditi conquistatori che tutto sacrificarono
            alla sete dell’oro, né quei che succesivamente sono trasportati dalla medesima
            passione a quei rimoti climi, sono per conseguenza più docili alle voci della
            natura e della religione.
                    Ecco il quadro del Perù nello stato in cui lo lasciai l’anno 68, in cui si
            vede quali sono le cause che nel medesimo tempo che indebolivano i motivi
            di reciproca diffidenza tra quei popoli, stringevano tra essi nuovi vincoli, Da-
            lla detta epoca in qua tutto é concorso a fortificare tali vincoli ed riunire tutti
            gli animi in un medesimo sentimento di scuotere un giogo da tutti abborrito.
            L’espulsione de gesuiti, le vessazione al clero secolare e regolare, il cambiamen-
            to del governo politico, messo tutto in mano di europei inesperti, che rimpia-
            zzarono i creoli ingiustamente spogliati delle loro cariche, i lamenti sparsi in
            tutta l’America da più di 600 creoli trattenuti in Madrid, sprezati, delusi nelle
            loro pretensioni, ed obbligati, dopo essersi rovinati alla corte, di ritornarsene
            col cuore pieno di fiele; finalmente, un visitatore déspota [José Antonio de
            Areche] mandato al Perù per consumare la rovina di quei popoli, mercé i nuo-
            vi aggravj di cui già ragguagliai V.S., sono le cause che hanno successivamente
            fatto conoscere a quei popoli non essere per loro altra sa¬lute che nel sottrarsi
            al dominio spagnuolo.
                    I primi sono sono stati i misti e mulatti liberi, attaccati personalmente
            nel più vivo coll’assoggettarli ad una capitazione per essi infamante e gravosa;
            poi i creoli, che come i più ricchi portaveno il maggior peso delle nuove impo-
            sizioni; finalmente gl’indiani.
                    Non vorrei che V.S. si figurasse che queste classi agiscono separata-
            mente, ma più tosto che si immaginasse con me che dette classi formano un
            tutto politico, in cui creoli, per le raggioni sopra espresse, hanno il primo or-
            dine, le razze miste il secondo, e l’ultimo gl’indiani. Queste sono verità di fatto
            confermate dagl’avvenimenti: si osservi che, dopo la prima sollevazione acca-
            duta in Arequipa, Cuzco, La Paz, Guamanga, Guangavélica ecc., quali sono
            città abitate principalmente da creoli e misti, restorono gli affari in sospeso,
            e dette città si unirono in alleanza fino a che avessero convenuto nel sistema
            di governo. Capo di questa alleanza si dice es ser stato il marchese di Vallum-
            broso, uno dei primari creoli, si per la nobiltà che per le richezze. Non dubito
            che si sarà molto fluttuato per fissare un sistema che Tùpac Amaru non si sarà
            mosso senza esser sicuro di un potente partito tra i creoli. Gli onori accordati
            al marchese di Vallumbroso, la diserzione della matà della trupa speditagli



                                               250
   246   247   248   249   250   251   252   253   254   255   256