Page 267 - Vida y Obra de Vizcardo Guzman - Vol-1
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Nueva Colección Documental de la Independencia del Perú
Vida y obra de Juan Pablo Viscardo y Guzmán
Guamanga, Cochabamba, Chuquisaca, Guancabélica, La Paz e le provincie
intermediarie tra le sudette citta, quali sono sede vescovili (eccettuate Cocha-
bamba e Guacabélica) el anno amplissime giurisdizioni. Dette città, abitate
principalmente da creoli spagnuoli e misti, si unirono appresso in confedera-
zione per sostenersi reciprocamente, ed erano in tale stato nel mese di giugno
dell’anno passato, quando le scintille di questo fuoco si communicarono alla
provincia, o sia regno, di Quito, dove si sollevo la giurisdizione di Hambato, e
tutto il rimanente di detto regno era nella più grande fermentazione.
In simili circostanze Giuseppe Casimiro Bonifazio Tupac Amaru, ot-
tavo nipote dell’inca don Filippo Tupac Amaru (che decapitato nella città di
Cusco per ordine di don Francesco di Toledo, viceré del Perù) ed antecessore
di don Diego Sayri Túpac, ultimo inca, morto senza successione maschile due
anni doppo aver rinunziato l’impero del Perù al re di Sp[agna]: Giuseppe Ca-
simiro, torno a: dire, cazique della provincia di Tinta, vicina a Cusco, dottore
in gius civile e canonico nell’università di Lima, nell’età di 38 anni, fece giusti-
ziare pubblicamente, nel novembre dell’anno passato, il corregidore della sud-
detta provincia di Tinta, don Antonio Arriaga, e con qusto esempio di autorità
riuni quatro delle circonvieine provincie, coll’aiuto delle quali batté un corpo
di 1,500 uomini, spediti da Cusco contro di esso, avendone ammazzato 800 ed
il rimanente preso partito nella sua armata.
Doppo questa azione si vuole constantemente che detto cazique sia
stato incoronato e proclamato in Cusco comme legítimo sovrano e successore
degl’incas; si dice che la sua armata sia composta di truppe composte d’india-
ni, spagnuoli crealli, misti ecc.; ha egli riunito sotto di sé la maggiore parte
del Perù, la più ricca e forte, cioè quella che gli spaguoli chiamano la Sierra;
né si dubita che si riuniscano a lui le provincie situate nella costa del Mare del
Sud, subito che le di lui armi si faranno vedere di là dalle cordigliere con una
forza suficiente per garantirle dal timore della guarnigione di Callao e Lima,
essendoché in tutte queste provincie regna ancora il tedio della dominazio-
ne spagnuola. La città stessa di Lima sospira forse ancora di vedere alle sue
porte il successore degli incas, perché le nuove imposizioni, sostenute colla
forza delle armi, hanno ridotto i suoi abitanti ad una tale miseria, che molti
di essi fin dall’anno 79 si erano ritirati nella campagna, non avendo più mezzi
di sussitere in città. Il governo é cosi persuaso di questa disposizione generale
degli spiriti, che, malgrado l'urgentissimo bisogno di sostenere l’autorità reale
contro i progressi dell’inca, non ha potuto spedire contro esso da Lima che
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